Tavolo per il Clima
Attivisti e climatologi sono concordi nel ritenere che, al fine di contrastare efficacemente gli effetti del riscaldamento globale, sia oggi necessaria una strategia climatica strutturata su due livelli: al livello più alto l’azione della politica, che ha il dovere inderogabile di interventi tempestivi e radicali; al livello più basso l’intervento dei singoli individui, i quali, con i loro comportamenti quotidiani, hanno la possibilità di incidere
in modo significativo sui consumi, orientando il mercato in una direzione virtuosa.
Le persone, oltre che come consumatori, possono incidere sulla gestione del problema climatico anche in
quanto cittadini. Lo fanno quando si informano e partecipano agli incontri pubblici sull’argomento, quando votano, quando protestano, singolarmente o in forma organizzata. Tutto questo è sufficiente? La
marginalità politica cui è relegato il cambiamento climatico dimostra chiaramente il contrario. Molte persone volenterose e sensibili al problema avvertono la necessità di organizzarsi attivamente per andare oltre la protesta, ma la miopia delle amministrazioni locali spesso non facilita il compito, le complicazioni
burocratiche sono tante e non si sa da che parte cominciare. Questo breve articolo racconta l’esperienza del Tavolo di lavoro per il clima di Luino con l’obiettivo di fornire gli elementi essenziali che, a nostro avviso,
hanno reso il nostro modello vincente, nella speranza che gruppi di lavoro omologhi nascano in altri territori.
Come è nato il Tavolo? Nel 2020 alcuni giovani attivisti luinesi del movimento Fridays For Future Luino e altri ragazzi appartenenti alla Comunità Operosa, una rete di associazioni locali da sempre impegnate anche
nella tutela dell’ambiente, chiedono un incontro alle giunte comunali del territorio al fine di chiedere la sottoscrizione della Dichiarazione di emergenza climatica. Sottoscrivendo la Dichiarazione i comuni,
riconoscendo la necessità di interventi tempestivi ed efficaci anche a livello locale, si impegnavano a
costituire un Tavolo per il clima al fine di elaborare un Piano d’azione, ovvero una serie di azioni concrete
attuabili nel territorio per ridurre le emissioni di CO2. Il Tavolo, e questo è l’elemento caratterizzante, è formato da liberi cittadini volontari, non da politici né tanto meno da esperti. Chiunque può partecipare purché ne accetti il regolamento, che prevede partecipazione attiva, serietà e rispetto del metodo decisionale democratico.
Questo è stato il primo passo, che ha portato alla nascita del Tavolo in data 5 marzo 2021. Ci siamo da
subito dati un regolamento, abbiamo eletto un presidente e un vicepresidente e ci siamo organizzati in
quattro laboratori, tre per studiare azioni relative ai settori principali di emissione: laboratorio energia, laboratorio mobilità, laboratorio cibo e ambiente; il quarto, il laboratorio comunicazione, per sensibilizzare la popolazione e raccontare le attività del Tavolo. Ogni laboratorio ha un referente, ci si incontra una volta
alla settimana, si discute, si decide, si redige un verbale che viene condiviso con gli altri laboratori. I
referenti dei laboratori e altre persone interessate partecipano alle riunioni del Tavolo vero e proprio, con cadenza bisettimanale. L’obiettivo di queste riunioni è fare il punto della situazione e decidere i passi successivi: il Tavolo è l’organo di indirizzo dei laboratori.
Questo modello sta funzionando? Siamo attivi e sempre più presenti sul territorio, abbiamo incontrato il Prefetto di Varese su nota del Presidente della Repubblica, il nostro piano d’azione, comprendente 13 azioni in grado non solo di ridurre le emissioni, ma anche di produrre vantaggi economici e incentivare l’offerta di lavoro nel nostro territorio, è stato integralmente approvato dalla giunta comunale di Luino.
Gli elementi che spiegano il successo del Tavolo sono molti. Eccone tre fondamentali: 1) forte radicamento nella società civile più attiva e nell’associazionismo locale, garanzia di impegno, conoscenza del territorio e
delle sue dinamiche sociali e politiche; 2) intergenerazionalità. L’energia dei giovani è fondamentale, ma lo
è anche l’esperienza di chi da anni è immerso in questa ed altre battaglie e sa come ci si interfaccia con i
comuni e la pubblica amministrazione in generale; 3) libera partecipazione e competenze. Sembra una
contraddizione, eppure non lo è: nei nostri laboratori ognuno ha trovato il proprio posto e, d’altra parte,
abbiamo trovato tutte le competenze necessarie tramite libera adesione: giornalisti, studenti ed insegnanti nella comunicazione, ingegneri e tecnici nell’energia e nella mobilità, esperti di alimentazione e persino
cuochi nel laboratorio cibo.
Serve davvero il nostro lavoro, o è una goccia nel mare? Qualsiasi politica nazionale, per essere efficace, deve essere implementata a livello locale, ed è qui che entrano in gioco i Tavoli per il clima. Certamente non faremo la rivoluzione né cambieremo il mondo, non da soli. Tuttavia, se il modello si diffonderà su larga scala, insieme potremo dare una spinta importante. Il Tavolo per il clima di Luino dimostra quotidianamente con il suo operato che l’azione collettiva e organizzata contro il cambiamento climatico non è utopia e che tutto è possibile se c’è motivazione, capacità di impegnarsi e voglia di lavorare insieme per un bene più grande.
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