

Osservo la mia consueta pagina bianca e mi chiedo se mai riuscirò a tingerla di inchiostro e donarle il significato e la profondità che merita. Una profondità che non nasce dalla bravura dell’uso delle parole ma dalla capacità di far carpire il senso e il significato dei pensieri che scorrono uno dietro l’altro e che vorrebbero non essere mai nati perché indicibile è il dolore che essi procurano. Sono pensieri inquietanti, fortemente ancorati al reale, e che mi riportano alle pagine di cronaca, all’ordinaria (che così ordinaria non è e non dovrebbe essere!) follia che molto frequentemente (troppo frequentemente!) colpisce le donne, all’incapacità dell’uomo di incanalare le proprie frustrazioni e di donare alla donna il rispetto e la delicatezza che merita. Una delicatezza e un rispetto che, nel quotidiano, nella vita, non dovrebbero mai mancare per nessuno e che dovrebbero essere elargiti con naturalezza.
Eppure…
Eppure è proprio questa naturalezza che manca e che sempre più spesso viene soppiantata dalla cieca violenza, dalla volontà di denigrazione e sopraffazione nei confronti del sesso più debole perché gli uomini risultano essere sempre più incapaci di arginare le proprie insofferenze, le proprie irrequietezze interiori, il proprio delirio di onnipotenza, il proprio desiderio di possesso. Un possesso insano perché nessuno è proprietà di qualcuno ma solo di se stesso. Un se stesso che, purtroppo, soventemente non viene riconosciuto alle donne, come non viene loro riconosciuta la propria dignità di persona. Una persona che ha i propri pensieri, che vive le proprie emozioni, che ha i propri sogni nel cassetto, che possiede le proprie idee e che persegue i propri obiettivi
Le donne, è sempre bene ricordarlo, non sono oggetti o trofei da esibire all’occorrenza, ma sono persone e come tali vanno rispettate.
Eppure…
Eppure è proprio il rispetto che viene loro a mancare perché troppo radicate sono ancora nella nostra società le discrepanze tra i due generi. Dacché se ne dica, la nostra società è ancora fortemente maschilista e, velatamente (ma non troppo!) accetta e giustifica la presunta superiorità dell’uomo sulla donna. E, dacché se ne dica, in una società ritenuta civile come la nostra permettiamo ancora agli uomini di maltrattare, bistrattare, mortificare e violare emotivamente e psicologicamente le donne. Donne che continuano ad essere vittime di un sistema che implicitamente consente agli uomini di usare e di abusare della propria forza fisica per sottomettere e soggiogare le donne e costringerle ad una resa, aimè, incondizionata perché impari è il confronto con una mentalità che stenta ad essere soppiantata da quel concetto di civiltà che dovrebbe prevalere in tutti i rapporti umani…
Credits © Catena Cancilleri
[Sassy_Social_Share]
PROGRAMMA arrivo in Italia dall’Alto Verbano dei marciatori dell’equipebase internazionale 3MM per la Pace e la NonviolenzaDomenica 17 novembre 2024ore 12:00 – Partenza da Luino con destinazione aeroporto della Malpensa...
Leggi tuttoquanto vale la singola vita di tutti gli esseri viventi? Forse questa domanda potrebbe farci porre qualche riflessione. La scoperta e l’escalation tecnologica delle armi nucleari deve avere un’importanza tale,...
Leggi tuttonel 2024 a una giovane di 50 anni fa “Federazione sindacale, partiti, associazioni sociali che costituiscono il comitato di solidarietà con ilpopolo palestinese (…) invitano tutti i cittadini e lavoratori...
Leggi tuttoDurante la trasmissione “Dalla mia finestra” condotta da Annalisa Motta Martedì 12 marzo, su Radio Missione Francescana, è andata in onda l’intervista della scrittrice Lucia Spezzano, condotta dalla giornalista Annalisa...
Leggi tuttoNo posts found!