Censura Italiana
Cenni di Storia
La censura televisiva è cosa bene nota fin prima della sua nascita. Infatti bisogna risalire ad una legge del 1913 che, vietava alle sale cinematografiche, le proiezioni di immagini volte ad offendere il pudore. Per censura si intende l’insieme di operazioni volte a reprimere la coscienza di alcune idee o espressioni a vantaggio di altre. Nel corso degli anni avvenire con la nascita della tv cambia pure il modo di interpretare la censura. Si pensi agli anni 2004 quando l’associazione Reporter Senza Frontiere ha parlato di “morsa delle bande mafiose” sui media, che costringeva molti giornalisti a procedere con una certa cautela. 
Nello stesso anno Freedom House ha declassato l’Italia, viste le possibilità dell’allora primo ministro di influenzare la RAI. Sono molte le storie di libera censura che hanno coinvolto sia RAI che Mediaset e proprio per questo l’industria della televisione italiana è considerata ampiamente politicizzata.
Questi passaggi sono fondamentali per capire come oggi vengano gestiti i controlli sulle informazioni ritenute illegali o “scomode”.
Art.21
La nostra costituzione mediante l’art. 21 parla proprio di libera informazione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. È interessante notare che mentre questo articolo offre la possibilità di esprimere liberamente le proprie idee e opinioni, allo stesso tempo le manipolazioni politiche si interessano liberamente di oscurarle. Viene da pensare se tra i compiti di alcuni politici, oltre a fare il pellegrinaggio tra le reti tv, ci sia anche quello di preoccuparsi del parere ritenuto scomodo dei cittadini e qui il caso Fedex-Rai non è altro che l’ultimo tra i tanti che hanno coinvolto le emittenti televisive, i giornali e ogni mezzo di comunicazione.
La stampa
Anche la stampa non è indenne da eccesso di censura, infatti ogni anno migliaia di giornalisti vengono denunciati solo per non aver censurato le proprie interviste/articoli. Non si sono fatti coinvolgere da accordi politici e hanno sempre espresso liberamente la verità, mettendo a rischio la propria vita. Molto attuale è il caso che sta interessando il programma REPORT su rai 3 che a causa dell’elevato numero di contenziosi rischia la chiusura per mancanza di fondi. In molti hanno scoperchiato i vasi di pandora e i segreti più oscuri. Purtroppo a tal proposito è importante ricordare che in Italia molti documenti vengono censurati e/o secretati proprio perché ritenuti scomodi per la politica attuale e alcuni di questi verranno resi pubblici solo 50 anni dopo il loro avvenimento.
Un tipico caso di Democrazia.
ISP e la censura moderna
Con la diffusione di internet la censura non poteva farsi attendere. Ai giorni nostri si parla infatti di controllo sistematico proprio tramite filtri applicati su ISP. Per ISP (Internet Provider Service) si intende il fornitore di servizi che ti offre la possibilità di accedere alla rete internet (es. Tim, Vodafone, Wind Tre, Iliad etc..). In questo caso bisogna menzionare il grande lavoro che tutte le forze dell’ordine fanno quotidianamente per la nostra tutela. In Italia nel 2020 sono stati oscurati oltre 5000 siti internet (pedopornografia, truffe online, casino, fake news etc..) e la pandemia di sicuro non ha aiutato. Purtroppo però non solo i siti ritenuti illegali vengono oscurati poiché bisogna precisare che ISP sono società private e purtroppo succede anche che la richiesta di oscuramento di un sito, di una informazione o di una notizia ritenuta scomoda o “non editorialmente opportuna” venga fatta proprio da un esponente politico.
Abuso di censura o libera interpretazione?
I motori di ricerca
Anche i motori di ricerca offrono il loro contributo infatti la maggior parte applica regole e algoritmi volti a farvi vedere solo le notizie che ritengono opportune, manipolando così la libera comunicazione e informazione. Se fate una ricerca noterete che il motore di ricerca vi fornirà le informazioni tra una serie di siti selezionati e non da tutta i siti a disposizione. Questo è importante da sapere quando decidiamo di utilizzare un motore di ricerca piuttosto che un altro e anche il browser fa la sua parte. Provate a cercare una notizia es. “Fedex Rai” su Google e poi su Bing/Yahoo, provate con Safari, Chrome e Mozilla, noterete la diversità dei siti e di opinioni che vi forniscono. Mentre alcuni motori di ricerca vi daranno la maggior parte di pareri a favore di Fedex, gli altri si schiereranno a favore dalla Rai e questo influenzerà decisivamente il vostro modo di vedere una notizia. Da ultimo è importante sottolineare che purtroppo molti utenti, quando ricercano un’informazione, si attengono a quello che trovano nella prima pagina, limitandosi la possibilità di avere a tutti gli elementi a disposizione.
Credits © Angelo Malfitano
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