
Teatro Romano di Catania

Teatro romano
Lasciato il castello Ursino., dopo un percorso di una decina di minuti, raggiungiamo via Vittorio Emanuele dove al numero 266 troviamo un vecchio edificio a prima vista una normale casa di un piano di normale amministrazione, che però porta l’insegna del “Teatro Romano”. Ci chiediamo se sia un normale teatro oppure un reperto storico. La nostra curiosità viene subito soddisfatta perché, varcata la soglia d’ingresso, si svela un mondo completamente diverso: ci troviamo immersi nell’antichità. Di fronte a noi c’è un mini teatro romano. Il complesso archeologico del teatro e dell’ odeo di Catania si sviluppa sul pendio meridionale della collina di Montevergine, abitata fin dalla preistoria e sede della colonia greca calcidese di Katane, fondata nel 729-728 a.c. Nel 2001 e nel 2008 sono stati allestiti spazi espositivi (antiquaria) all’interno di due edifici restaurati di recente (casa Pandolfo e casa Liberti) in cui si presentano alcuni dei numerosissimi marmi recuperati dal 1960 in poi e una selezione di altri materiali archeologici raccolti nel corso degli scavi.

Un po’ di storia…
Il Teatro fu costruito nel I sec. d.c. su un preesistente edificio greco del quale sono state scoperte di recente alcune strutture nel palcoscenico, nelle parodoi, nella cavea e in alcune zone del settore orientale. Esse si aggiungono al muro, con le lettere KAT incise sui blocchi, scoperto nel XIX secolo sotto il II ambulacro. Nel II sec.d.c. il teatro fu ingrandito con l’aggiunta del II ambulacro e la costruzione di un edificio scenico più articolato e più alto, arricchito da una decorazione architettonica e scultorea in parte conservata. Fu dotato anche di un nuovo prospetto esterno e di un ingresso monumentale con grandi arcate dal lato est. Nel corso dei secoli ha subito vari interventi fino ad essere abbandonato (VI sec. d.c.) e trasformato in abitazioni. I primi scavi furono effettuati alla fine del XVIII secolo dal principe Biscari e, alla metà del XX secolo, ebbero inizio gli interventi di espropriazione e demolizione della maggior parte delle case, cui fecero seguito poderosi restauri.
…Odeon…
Proseguiamo la nostra visita andando all’odeon, che era utilizzato per le gare poetiche e musicali e per le prove delle rappresentazioni che si svolgevano nel teatro, al quale è legato strutturalmente. Costruito in pietra lavica e mattoni, sembra appartenere alla fase di ampliamento del teatro che comportò la realizzazione di un complesso monumentale dotato di due edifici per spettacoli. Fu depredato già dal periodo normanno e venne poi ricoperto dalle abitazioni. A seguito dei danni arrecati al monumento dal proprietario del palazzo attiguo, che, alla fine del XIX secolo ne fece abbattere l’ultimo fornice, la Soprintendenza alle Antichità avviò una procedura espropriativa che diede inizio alla demolizione delle case. I lavori di liberazione e restauro sono stati completati negli anni 1950-1970, ma l’area della scena è ancora inglobata in un edificio moderno. Affascinati da tale esperienza, ci rituffiamo nella Catania odierna con i suoi ampi marciapiedi in pietra lavica.
Credits © Maria Terranova

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