Sono giorni di grandi riflessioni. Mi guardo intorno e mi chiedo in quale mondo in quale mondo vivo. Cerco disperatamente segni di civiltà ma non li trovo, come non trovo il nesso con alcuni eventi che non avrebbero nemmeno ragione d’esistere.
Siamo nel 2021, nel XXI secolo, eppure ci ritroviamo a combattere con retaggi culturali che hanno il sapore amaro della sconfitta: la sconfitta della civiltà. Una civiltà, una nazione e una società civile non possono ritrovarsi, nel 2021, a discutere sul disciplinare o meno una legge sull’omotransfobia, come una civiltà, una nazione, una società civile non possono e non devono accettare episodi di discriminazione sessuale come è accaduto alla “piccola” Malika. Scrivo “piccola” non perché sia piccola d’età, ma semplicemente perché è una giovane adulta che si sta affacciando al mondo appena adesso.
Non chiede nulla la nostra Malika!
Chiede soltanto di essere riconosciuta per quello che è: una persona, una giovane donna che si arroga semplicemente il sacrosanto diritto di amare chi vuole e di poter semplicemente esplicitare se stessa. Un se stessa che spesso e volentieri viene contestato da una società ottusa e bigotta e, cosa ancor più grave, viene condannata, viene contestata e denigrata dalla prima società in miniatura in cui ogni individuo si ritrova a vivere: la famiglia. Una famiglia che, non soltanto non accetta, ma che violenta psicologicamente in nome di una natura e di una morale che, di naturale e di morale, non hanno proprio nulla.
Contronatura e amorale è buttare fuori di casa una figlia semplicemente perché è lesbica. Contronatura e amorale è privare una figlia di ogni effetto personale e ogni punto di riferimento semplicemente perché è omosessuale. Contronatura e amorale è togliere la residenza e disconoscere una figlia semplicemente perché chiede di essere accettata per quella che è.
Ma da quando l’amore ha un’etichetta?
Ma da quando l’affetto per un figlio è condizionato dal suo modo di essere e di esprimersi?
Ma da quando un sentimento si misura in base a chi è rivolto?
Ma da quando le emozioni verso un’altra persona vanno orientate in base ad una morale che altri hanno deciso per noi?
L’amore non è una scelta!
L’amore è incanto, magia, benessere, meraviglia! Una meraviglia che va assecondata perché ci accarezza l’anima e ci invita ad esplorare le infinite pieghe del nostro cuore. Ed è quel cuore che, senza limiti e paletti, batte sincronicamente con un altro cuore e ci accompagna in una danza in cui quei cuori si avvicinano, si rincorrono, si allontanano, si riavvicinano per poi ridare avvio a quel valzer che si chiama vita…
Credits © Catena Cancilleri
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