

Non mi soffermo spesso sui rischi della pandemia che stiamo vivendo. Forse perché sono satura di dati statistici, di cattiva informazione, di dati allarmanti, di giorni precari che si susseguono uno dietro l’altro, o forse perché, semplicemente, ho paura di soffermarmi sulle ancora invisibili conseguenze di questo virus che ha stravolto le nostre esistenze. Esistenze che dovranno necessariamente fare i conti con i bilanci. Famiglie ed aziende, purtroppo, si ritroveranno a dover quantificare il danno economico subito e a dover cercare le ipotetiche soluzioni. Ed è questa la dimensione che attualmente mi fa più paura perché i rischi più gravi saranno legati al disperato bisogno di denaro largamente avvertito in diversi strati sociali. Ed è in questa delicatissima congiuntura che le mafie potrebbero trovare terreno fertile per i loro loschi affari.
La liquidità di molte aziende, infatti, potrebbe essere finanziata proprio dai capitali sporchi. Come mette in rilievo il giudice Nicola Gratteri “con una criminalità mafiosa continuamente in agguato c’è il pericolo che i boss e i loro faccendieri possano infiltrarsi nelle compagini societarie assicurando il denaro necessario o proponendo prestiti usurai per far fronte alla recessione, che sembra più grave di quanto inizialmente previsto”.
Malgrado si faccia fatica ad ammetterlo, l’epidemia causata da coronavirus ha fortemente impattato il nostro già precario sistema economico che già negli anni precedenti aveva registrato un significativo rallentamento.
Io non sono un economista ma non è difficile capire che la carenza di liquidità e un calo dei consumi hanno rappresentato il principale ostacolo all’attività durante l’emergenza mettendo in difficoltà molte imprese del commercio e della ristorazione. Molte di loro hanno visto incrementare i costi di gestione a causa della burocrazia e delle necessarie procedure di sanificazione, igienizzazione e di altri protocolli di sicurezza.
Se rifletto su quest’ultima dimensione mi rendo conto che il rischio che le mafie facciano stanza nell’economia legale è molto concreto perché, finita l’emergenza, avranno bisogno di liquidità che non hanno e se lo Stato non li aiuta non è improbabile che possano essere indotte a sfruttare i capitali mafiosi. Capitali che, ricordiamolo, sono intrisi di sangue…
Credits © Catena Cancilleri
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