
Una Marcia per la Pace: quanti significati
Domenica 6 marzo si è tenuta la Marcia per la Pace in Ucraina organizzata dalla Comunità Operosa Alto Verbano e dai Comuni di Luino, Germignaga e Maccagno con Pino e Veddasca

Una Marcia per dire no alla guerra
Tantissime persone, si stima più di duemila, hanno partecipato domenica 6 marzo alla Marcia per la Pace in Ucraina, tra Luino e Germignaga.
Una Marcia per dire no alla guerra e ai governi autoritari che la alimentano. Una Marcia per essere vicini alla comunità ucraina, che soffre per la distruzione e per il genocidio del suo popolo; per essere vicini al popolo russo, che sta manifestando contro la guerra; per essere vicini a tutti i popoli che in questo momento subiscono le guerre.
Sullo stile della storica Marcia Globale per il Clima del 29 Novembre 2015, anche la Marcia per la Pace è partita dal Parco a Lago di Luino ed ha raggiunto la Colonia Elioterapica di Germignaga ove in sottofondo risuonavano canti di pace. Un bellissimo canto ucraino, unito alle coinvolgenti canzoni del gruppo “Acoustic Dreams” hanno creato un’atmosfera di fratellanza e solidarietà che ha toccato gli animi di tutti grazie anche alla meditazione sulla pace di Manos Sin Fronteras. Il Sindaco di Germignaga, Marco Fazio, in rappresentanza dei 33 Sindaci presenti alla Marcia, ha ribadito l’assurdità di ogni tipo di guerra e Don Sergio Zambenetti, per il Decanato di Luino, ha pregato perchè tutte le religioni del mondo sia unite per la pace.

Ancora guerra.
La guerra è un atto di egoismo di pochi contro il bene di molti; genera solo morte e distruzione come quella che vediamo in questi ultimi dieci giorni in Ucraina. La comunità ucraina ha partecipato attivamente alla marcia portando una grande bandiera: la loro commozione ed il loro dolore era palpabile e lo hanno trasmesso a tutti noi. Paolo Oleksyuk, della comunità ucraina, ha ringraziato tutti quelli che hanno aiutato in questi giorni per la raccolta di beni da inviare ai bambini, anziani e donne che stanno soffrendo in Ucraina.
Costruire una cultura della pace
Ma contro la guerra l’unica cosa che possiamo fare è costruire una cultura della pace che si basa su Comunità di persone che lavorano per costruire nuovi modelli di convivenza basati sulla giustizia, sulla solidarietà, sulla condivisione e sulla cooperazione tra i popoli.

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