impronta carbonica ecco cosa rimane
La settimana dell’impronta carbonica si è conclusa nel migliore dei modi. La mattina di sabato 7 maggio anche il tempo, dopo qualche giorno di pioggerella e arietta frizzante, è stato clemente.
Come si è svolta la giornata finale?
Dalle 9 alle 10 i ragazzi del Liceo Sereni, al Parco a lago, hanno accolto la popolazione raccontando il lavoro da loro svolto nell’ambito del Pcto e illustrando nel dettaglio il funzionamento dello strumento realizzato dagli studenti dell’I.S.I.S. per il calcolo dell’impronta carbonica personale; soprattutto, hanno coinvolto bambini e ragazzi più piccoli in attività e giochi ispirati al tema del cambiamento climatico. Quest’ultima iniziativa, al pari dei laboratori tenuti dagli stessi ragazzi a Palazzo Verbania durante le mattine della settimana, è stata molto gradita e apprezzata. Il Tavolo per il clima ha già ricevuto, infatti, richieste da parte di molti insegnanti della scuola dell’infanzia e della primaria per continuare in qualche forma la collaborazione educativa; da parte nostra c’è la forte motivazione a non disperdere il patrimonio di conoscenza ed esperienza acquisito in questi mesi, unita alla consapevolezza che l’autentico cambiamento può cominciare solo dalla cultura e dall’istruzione.
Dalle 10 alle 11 gli studenti, a Palazzo Verbania, hanno presentato le loro ricerche e le conseguenti proposte su diverse tematiche legate al problema ambientale e climatico. Un gruppo di lavoro, ad esempio, ha presentato il tema dello spreco alimentare; un secondo gruppo ha trattato il tema delle emissioni prodotte dall’industria tessile (e proprio al fine di sensibilizzare intorno al problema delle emissioni del settore tessile è stato allestito durante la settimana il “mercatino del baratto”); gli ultimi studenti hanno trattato l’annoso problema delle capsule di caffè, spesso prodotte in materiali non compostabili e non riciclabili: si stima che le capsule prodotte nel mondo ogni anno siano almeno 10 miliardi e che buona parte di queste finisca direttamente in discarica.
Alle 11 è intervenuto Giovanni Ludovico Montagnani, attivista e co-fondatore del collettivo Ci Sarà Un Bel Clima. Giovanni ha ricordato ai ragazzi l’originalità del loro progetto, che rappresenta a tutti gli effetti un unicum a livello nazionale. Insieme a lui Gabriele Ruffato, biologo e fotografo dello stesso collettivo di Montagnani, ha preso la parola per complimentarsi con i ragazzi per il lavoro svolto, invitandoli a continuare in futuro questo percorso con la stessa energia e impegno di oggi. La società infatti, ha continuato Giovanni, non si aspetta da ragazzi così giovani la determinazione e la forza che hanno mostrato: è proprio nella capacità delle nuove generazioni di sorprendere gli adulti dando vita a qualcosa di nuovo e inatteso che dobbiamo riporre le nostre speranze.
Dulcis in fundo, la sorpresa: a fine giornata è venuto a trovarci Giovanni Mori, di professione ingegnere ambientale, esponente di spicco di Fridays For Future Italia. Gli siamo riconoscenti per essere venuto a trovarci: nulla è più arricchente e stimolante di un confronto diretto tra persone che hanno identici ideali ed obiettivi, ma alle spalle storie ed esperienze differenti.
Cosa rimane di questa settimana?
L’allegra curiosità dei bambini nello scenario da favola del Verbania, accolti dalle ragazze e dai ragazzi del Liceo come da sorelle e fratelli maggiori; le voci sicure di chi ha parlato in pubblico per la prima volta con la naturalezza e quel pizzico di ingenuità che solo la giovinezza regala; le voci meno sicure e tremanti di chi ha sofferto un po’ l’ansia da palcoscenico: è andata benissimo e anche questa è esperienza! Le persone che si sono avvicinate e si sono complimentate, hanno chiesto informazioni, hanno portato a casa qualcosa; le persone che fuggivano terrorizzate: non vi preoccupate, non vi vendiamo niente! Il discorso di Antonio Monteggia, che con le sue parole ha ispirato la comunità; l’onnipresenza del nostro “guru” Gianfranco Malagola, colonna portante del Tavolo per il clima e dell’associazionismo locale; il lavoro incredibile di Mariella Martorana, che da sola ha portato avanti i rapporti con gli studenti e con gli esperti che hanno collaborato con noi nella preparazione del progetto; un’applicazione realizzata dall’I.S.I.S. Città di Luino per il calcolo dell’impronta carbonica a disposizione dei luinesi; soprattutto, un patrimonio di conoscenze, idee e valori che ci impegneremo a mettere a frutto, con la motivazione e l’entusiasmo di sempre.
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